E’ venuto a mancare nella sua casa di Roggione di Pizzighettone all’età di 78 anni Mario Maestroni, imprenditore agricolo, maiscoltore convinto, fautore della attività agricola come uno dei principali motori dell’economia nazionale e grande innovatore. E’ stato tra i primi a sostenere la necessità della introduzione delle biotecnologie in agricoltura riconoscendone l’importante ruolo in termini di rese dovute al miglioramento genetico, riduzione dell’utilizzo di concimi, agrofarmaci e delle risorse idriche. Maestroni, dotato di una forte personalità che ha messo a disposizione dell’attività sindacale, ma con una spiccata attitudine alle aperture nell’interesse degli agricoltori, era anche fortemente legato alle tradizioni agricole.  E’ stato per 18 anni alla guida della Libera Associazione Agricoltori Cremonesi, dal 1990 al 2008 e anche vice presidente di Confagricoltura sotto la presidenza di Augusto Bocchini. Durante il suo mandato alla guida degli agricoltori cremonesi, in stretta sinergia con la sede nazionale di Confagricoltura,  si è impegnato a lungo e con forza sul tema della Pac, riuscendo ad allacciare collaborazioni sul piano internazionale, in particolare con le analoghe strutture d’oltralpe con cui ha dato luogo alla formazione della Cepm, Confederazione europea dei maiscoltori, con cui è riuscito ad ottenere importanti risultati sindacali ed economici sulla Pac nei confronti della Ue, come il premio accoppiato per la coltivazione del mais. Coltivazione del mais che in quegli anni in Italia ha raggiunto uno dei suoi sviluppi massimi: circa un milione e duecentomila ettari, raggiungendo l’autosufficienza o quasi. Nella coltivazione del mais si è distinto anche per quello da seme, anche in questo caso contribuendo alla sua diffusione, che aveva raggiunto nell’area padana oltre 4.000 ettari. Ha lavorato e collaborato a lungo con le istituzioni locali: è stato presidente della Banca popolare di Cremona e ha contribuito allo sviluppo della Fiera di Cremona nell’ambito della quale ha sostenuto numerosi eventi dedicati alla maiscoltura e più in generale all’attività agricola e zootecnica.

Nel suo mandato alla presidenza della Libera, Mario Maestroni, ha dovuto affrontare anche i delicati momenti che la zootecnia da latte ha attraversato a cavallo del nuovo millennio: quello delle “Quote latte”. Tema di politica economica controverso che ha determinato un forte riassetto della zootecnia da latte nazionale con grandi tensioni tra gli stessi produttori e con forti coinvolgimenti politici. Argomento che ha trattato con grande pragmatismo ed equilibrio, sempre nell’interesse della categoria. 

Maestroni pur non avendo una specifica conoscenza o formazione nel settore editoriale, contemporaneamente al suo mandato alla presidenza della “Libera”, ha assunto anche quella della SEC, gruppo editoriale per il 99% di proprietà degli agricoltori cremonesi, editore del quotidiano di Cremona “La Provincia”, apportandovi significative innovazioni e dedicandovi numerose energie consapevole, e precursore, dell’importanza della comunicazione nel settore agro zootecnico. Attività in cui si è distinto per lungimiranza ed equilbrio che manifestava nella gestione del quotidiano ben sapendo che disponeva di un’arma potentissima ma anche che il “quotidiano è al servizio della città e di tutti i cittadini”.

E’ sempre stato vicino alla politica ma in modo trasversale per compiere al meglio il suo compito di sindacalista ma allo stesso tempo prendendone le distanze e rifiutandone, in modo disinteressato, anche certe “avances”.

A cura di Ildebrando Bonacini.